venerdì 8 febbraio 2013

Di tutte le ricchezze - Stefano Benni

Buona sera miei cari lettori,

Da circa una settimana ho finito di leggere l'ultimo libro di Stefano Benni "Di tutte le ricchezze" regalatomi da dei miei cari amici a Natale. Finalmente ho trovato una serata in cui pensare tranquillamente a cosa più mi è piaciuto di questo racconto e a questo punto non mi resta altro che parlarvene.

Innanzitutto devo specificare: io ADORO Stefano Benni. Davvero, è uno dei miei scrittori contemporanei preferiti, mi piace un sacco il suo modo di scrivere. Quindi non mi poteva deludere, infatti in ogni piccolezza, in ogni dettaglio ha rivelato qualcosa di nuovo e nascosto che dava un tocco di magia alle vicende.

Il protagonista, un professore di mezza età, parla con gli animali di filosofia, aiuta i vicini di casa e fa loro da psicologo, è un grande osservatore e cultore d'arte. Un uomo completo, anziano e saggio che dopo una vita senza regole e con alcuni rimpianti decide di vivere in montagna in una cittadina fuori dal mondo; si dedica quindi alla poesia giocosa, a un poeta maledetto, il Catena, e a riflettere molto spesso su ciò che lo circonda.

Aspetto apprezzabile di Benni è la sintassi molto semplice e lineare e un lessico quotidiano, mi sorprende però come trasparisca sempre la cultura dello scrittore che in riferimenti piò o meno espliciti si collega a nozioni di letteratura, storia e filosofia.

Le cose che si potrebbero dire di questo libro sono davvero tantissime, ma non penso valga davvero la pena di commentarle una ad una perchè molto soggettive, posso però riassumere quelle per me più importanti in un chiaro ed efficace elenco puntato:


- Ogni animale del bosco aiuta il vecchio professore a riflettere sul suo passato e su ciò che vive, gli animali personificati portano con sé grandi conoscenze e virtù.
- Il libro è spesso inframmezzato da poesie giocose del professore e da poesie del poeta maledetto, il Catena. (Entrambi i tipi di poesia sono scritti dal nostro amato Benni)
- Ogni evento che viene raccontato è vista dal punto di vista del professore che spesso ironizza e mette in evidenza piccole cose che fanno capire il suo modo di ragionare, vedere il mondo e le persone.
- Vengono trattate molte tematiche e l'approccio è sempre molto diretto.
- Il racconto seppur semplice porta il lettore a voler saper come si concluderà la vicenda e la parte finale è davvero bellissima.
 Vi cito alcuni passi che mi sono piaciuti parecchio:

"Come vede, l'invidia fa parte della nostra vita di cosiddetti intellettuali. Ma col tempo passa. Da annichilente l'invidia diventa fertile, diventa il riconoscimento e la gratitudine per chi è più bravo di noi. Lei deve ancora conoscere questo cambiamento."

" Mi faceva pena. Ma la pena è facile da provare a rapida da dimenticare."

"Il bambino non sceglie la bellezza, per lui tutto è rivelazione, bellezza continua e indistinta."

 

Insomma, io sono forse un po' di parte ma vale davvero la pena di leggerlo, sopratutto se si riesce ad andare oltre alla semplice storia ed apprezzare la bellezza e l'attenzione per il particolare con cui Stefano Benni ha voluto ancora deliziarci.

A presto e con affetto,

Sara

2 commenti:

  1. Non ho mai letto un suo libro: da quale dovrei cominciare?

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    1. Dipende che genere preferisci :) un classico e amato da tutti è la compagnia dei celestini, io adoro margherita dolcevita, terra! e stranalandia :D

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